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Provincia di Nuoro

Provincia di NuoroLa storia della provincia di Nuoro affonda le sue radici nel 1700, Nuoro consolidò un ruolo di riferimento per il territorio circostante. Nel 1779 il vescovo di origini spagnole Roig fece ricostituire a Nuoro la sede dell’antico vescovado di Galtellì. Nuoro divenne sede del Tribunale di Prefettura (1807), città nel 1836, e sede di Divisione Amministrativa e di Intendenza nel 1848 (in pratica una terza provincia sarda, dopo Cagliari e Sassari); poi l’ultimo titolo fu ridotto nel 1859 a quello di sottoprefettura. Si sviluppò perciò come centro amministrativo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui si aprì ad un rilevante insediamento di funzionari piemontesi del Regno di Sardegna e commercianti continentali.
L’adozione della riforma agraria denominata Editto delle chiudende del 6 ottobre 1820, provocò nell’intera Barbagia dei forti dissensi e disordini a causa dell’appropriazione selvaggia di terreni, sino ad allora adibiti ad uso comunitario (e giuridicamente anche ad uso civico). Ci furono rivolte sanguinose, faide e numerosi omicidi in una sempre più grave serie di tragedie, tuttavia il culmine del malcontento si raggiunse dopo che nel 1858 furono alienati anche i terreni demaniali, che sarebbe sfociato poi nei noti moti de su Connottu, quando al culmine della tensione il 26 aprile 1868 diverse centinaia di persone assaltarono il palazzo del municipio e diedero alle fiamme gli atti di compravendita dei terreni del demanio.
Il banditismo, che dopo su Connottu si pretese almeno in parte corroborato da sentimenti di ribellione al nuovo regime dei suoli, ebbe una recrudescenza e lo stato rispose con l’invio di truppe di polizia, numerose quanto poco efficaci nel contrastare grassazioni e faide.
Il romanzo riporta incidentalmente ma con buona fedeltà il nuovo ruolo di Nuoro sede del tribunale penale, cui si traducevano gli imputati di un vastissimo mandamento, comprendente moltissimi paesi ad altissimo tasso di criminalità. Il secolo si chiuse con una rilevante partecipazione dei nuoresi all’emigrazione verso il continente americano e le miniere del Nord-Europa; fra le cause non vi era solo la povertà ma spesso anche il desiderio di sottrarre le famiglie all’implacabilità della vendetta od a diverse rischiosità sempre di versante criminoso. Sul finire del secolo gli abitanti erano circa 7 000.
Avendo già assunto almeno moralmente questo ruolo, ed essendola in pratica già stata nel secolo precedente, Nuoro ridivenne provincia durante il fascismo, nel 1927, e contava 6 regioni storiche: Barbagie, Baronie, Ogliastra, Marghine, Planargia, Sarcidano e Montiferru. Il regime nominò primo presidente il Prefetto Ottavio Dinale che si adoperò presto per la costruzine delle più importanti infrastrutture pubbliche in città e nella provincia.I rapporti del regime con la popolazione passarono attraverso la mediazione di alcuni artisti, i quali imposero il rispetto di forme culturali autoctone, nonostante le politiche di unificazione nazionale. Nel 1935 a Nuoro e provincia (Tortolì, lanusei, Desulo, Dorgali, Orani, Bosa e Macomer) si ebbero le visite del duce. Durante la seconda guerra mondiale in provincia si ebbero molti bombardamenti come a Macomer e al porto di Arbatax il 23 aprile 1943 che costò la vita a 13 persone, il capoluogo non venne mai bombardato sebbene in caso di bombardamento la città fosse provvista dei rifugi antiaerei nuoresi sotterranei.
Nel 1931 il capoluogo raggiunse i 9 300 abitanti. La provincia ha subito notevoli cambiamenti dal punto di vista del territori: nel 1974 quattro paesi (Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes e Scano di Montiferro) sono passati alla provincia di Oristano, mentre nel 2005 la regione del Sarcidano è passata alla provincia di Cagliari, la Planargia (tranne Sindia) e i comuni di Laconi e Genoni sono passati alla provincia di Oristano, i comuni di San Teodoro e Budoni sono passati alla nuova provincia di Olbia-Tempio e l’Ogliastra è divenuta provincia a sé stante.. Nuoro possiede tutte le sedi degli uffici statali (provveditorato agli studi, motorizzazione sedi provinciali INPS, INAIL, INPDAP, ispettorato provinciale del lavoro, agenzia delle entrate, tesoreria provinciale dello stato genio civile), della prefettura e della questura che servono anche la regione dell’Ogliastra.
In seguito ai Referendum del 2012 in Sardegna, e al progetto di abolizione o riforma delle province in Sardegna approvato dal Consiglio Regionale il 24 maggio 2012, secondo gli attuali intendimenti della Regione la Provincia di Nuoro dovrebbe dar vita a un nuovo ente amministrativo o essere abolita il 1º marzo 2013, scadenza poi prorogata al 1º luglio 2013. In tale data tuttavia la provincia non è stata commissariata come capitato a 5 delle 8 province sarde, proseguendo la sua regolare attività. Al presidente Deriu, eletto consigliere regionale nel 2014, è succeduto alla carica di presidente il suo vice Costantino Tidu (già sindaco di Teti). Il 16 giugno 2015 la Provincia viene commissariata dalla giunta regionale, viene nominata commissaria Sabina Bullitta. Curiosamente è la prima donna che in 90 anni che viene chiamata a governare la Provincia di Nuoro.

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