I confini amministrativi attuali della provincia hanno profonde radici storiche, corrispondendo in gran parte al Ducato di Mantova che fu uno Stato sovrano di diritto internazionale.
La Provincia di Mantova subentrò al napoleonico Dipartimento del Mincio con la nascita del Lombardo-Veneto nel 1815. In seguito alla Battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859 le truppe franco-piemontesi conquistarono la Lombardia fino alla riva destra del Mincio, e il conseguente Armistizio di Villafranca dell’11 giugno 1859 tra la Francia e l’Austria definì i nuovi provvisori confini, spaccando in due il Mantovano che venne attraversato dal nuovo confine internazionale, considerando neutrale un lembo di terra esteso da Lazise a Borgoforte largo svariati chilometri.
Nel frattempo, su proposta del Ministro degli Interni Urbano Rattazzi, Vittorio Emanuele II emanò il Regio Decreto nº3702 del 23 ottobre 1859 sul Nuovo ordinamento comunale e provinciale del Regno (Decreto Rattazzi), e i comuni della Provincia di Mantova ricadenti a ovest del confine stabilito con l’armistizio di Villafranca furono giocoforza inseriti nelle province di Brescia e Cremona. L’Armistizio di Villafranca fu poi ratificato nel Trattato di Zurigo del 10 novembre 1859. Un atto di delimitazione dei confini tra le provincie italiane dell’Austria e il Regno di Piemonte-Sardegna avvenne a Peschiera il 16 giugno 1860. Con Legge nº106 del 26 luglio 1861 la frazione di Borghetto (Comune di Valeggio), situata sulla destra del fiume Mincio, è aggregata al Comune di Volta. Il Comune di Scorzarolo è soppresso, il territorio e l’abitato di Scorzarolo ricadenti nel Regno d’Italia vanno al Comune di Marcaria, la frazione di Ronchi e Balconcelli al Comune di Castellucchio.
Solo con la Pace di Vienna (1866) tra Italia e Austria quest’ultima acconsentì alla riunione del Regno Lombardo-Veneto al Regno d’Italia, nei limiti dei confini del Regno al momento della Pace, con i francesi che aggiunsero “sotto riserva del consenso delle popolazioni debitamente consultate”, sebbene nei fatti il governo italiano procedette senza attendere ad espandere la propria giurisdizione. Con plebiscito del 21 e 22 ottobre 1866 la Provincia di Mantova e le Venezie rientrano nel Regno d’Italia. Il Regio decreto 4 novembre 1866 nº3300 e la Legge 18 luglio 1867 nº3841 formalizzarono questo passaggio.
La provincia fu ricostituita il 22 febbraio 1868, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’apposita Legge 9 febbraio 1868 n.4232, ristabilendo i confini della precedente Circoscrizione territoriale austriaca originari nel 1868, salvo una serie di piccoli aggiustamenti. La legge in oggetto comportò un’eccezionalità della provincia mantovana, che venne esplicitamente restaurata nella sua forma asburgica senza soluzione di continuità, e ciò sulla base dei fatti, dato che anche la Congregazione Provinciale austriaca era stata fino ad allora mantenuta. A partire dal 1º luglio, sulla base di quanto stabilito dal Regio Decreto 9 febbraio 1868 nº4236 e dal Regio Decreto 8 marzo 1868 nº4289, furono riattivati gli undici distretti austriaci nei loro confini del 1858, escludendo la ripartizione in circondari.
Lo stemma della Provincia, contenente i simboli di Mantova, Bozzolo e Castiglione delle Stiviere, riassume in sé l’unione di quelle tre aree e fu adottato al posto del precedente, dietro pressione di casa Savoia, la quale poco gradiva l’aquila gonzaghesca, troppo simile a quella austriaca.
articolo precedente