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Provincia di Caserta

Provincia di CasertaLa provincia di Caserta è una provincia italiana della Campania con 923.257 abitanti. Il suo capoluogo è Caserta.
Confina a nord-ovest con il Lazio (provincia di Latina e provincia di Frosinone), a nord con il Molise (provincia di Isernia e provincia di Campobasso), a est con la provincia di Benevento, a sud con la città metropolitana di Napoli, a sud-ovest con il mar Tirreno.
Il territorio della provincia coincide in parte con quello dell’antica provincia di Terra di Lavoro, dalla quale l’odierna circoscrizione provinciale ha ereditato il proprio stemma.
La provincia di Caserta, nasce dall’antica Terra di Lavoro, nota anche come Liburia, termine che deriva da un’antica popolazione denominata Leporini oppure Liburn (popolo laborioso), ebbe la sua massima estensione intorno al XIII secolo, epoca in cui includeva il territorio compreso tra il Tirreno con le isole Ponza e Ventotene, gli Appennini e la fascia meridionale della valle Roveto.
Nel Regno delle Due Sicilie fu il più importante dipartimento del sud, l’antica città di Capua ne fu il suo storico capoluogo fino 1818, anno in cui fu sostituita d a Caserta, comprendeva importanti centri di come Nola, Gaeta, Sora, Aversa, Teano, Isola Liri.
Nel 1816 durante la dominazione francese, con la legge 132 del 1806 sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l’8 agosto di quell’anno, Giuseppe Bonaparte riformò la ripartizione territoriale del Regno di Napoli sulla base del modello francese. Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d’istituzione delle province con la specifica dei comuni che in esse rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa ciascuna provincia. La nuova riforma napoleonica comportò per la provincia di Terra di Lavoro un ridimensionamento territoriale venne, infatti, sancita l’istituzione della provincia di Napoli, per dare alla capitale del regno un proprio territorio di riferimento. Nel 1861 dopo l’annessione al Regno d’Italia fu scorporata dalla Terra di Lavoro anche la parte dell’alta valle del Volturno, aggregata alla provincia di Campobasso (oggi quei comuni come Venafro e l’area circostante sono stati trasferiti, alla provincia di Isernia, istituita negli anni settanta). La Valle Caudina fu invece suddivisa fra la neonata provincia di Benevento e la provincia di Avellino che inglobò il Baianese e il Vallo di Lauro.
Nel 1927 Benito Mussolini decise di sciogliere la provincia di Terra di Lavoro accorpando gran parte del suo territorio e le isole ponziane alla provincia di Napoli, alcuni comuni nei dintorni di Piedimonte ed Alife furono ripartiti tra le province di Benevento e Campobasso mentre il circondario di Sora e quello di Gaeta passarono alla provincia di Roma.
Nel 1945 con Decreto legislativo Luogotenenziale a firma di Umberto di Savoia fu istituita la provincia di Caserta che comprendeva buona parte dei comuni della Terra di Lavoro passati alla Provincia di Napoli durante il fascismo ad eccezione del nolano e Acerra.

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