La Galleria Fondantico di Bologna organizza il ventesimo “Incontro con la pittura”, tradizionale mostra autunnale che si svolge da quest’anno nella nuova sede di Palazzo Pepoli Bentivoglio, prestigioso edificio cinquecentesco. Dal 27 ottobre al 22 dicembre 2012. Tutte le informazioni qui.
Nella nutrita rosa di opere del XVII secolo spicca un importante dipinto “da stanza” del maggiore interprete del classicismo bolognese, Guido Reni, accanto al quale figurano significative prove di alcuni dei suoi migliori allievi e seguaci, come il fedelissimo Giovanni Andrea Sirani, Giovan Giacomo Sementi, autore di un dipinto di tema insolito (Cristo e il giovane ricco) licenziato durante il periodo romano, il fiammingo Michele Desubleo, presente con un’affascinante Vanitas e Simone Cantarini, di cui si propone un delizioso rame già documentato in collezione Boschi a Bologna nel 1777. A raccontare la gloriosa scuola felsinea intervengono altresì le opere dipinte da Francesco Albani, Sisto Badalocchi, Giovanni Girolamo Bonesi e Giovanni Maria Viani, autore di una smagliante Maddalena orante di gusto neocarraccesco.
Tra le numerose opere su carta, spicca un importante nucleo di fogli del più raffinato e prolifico disegnatore attivo tra Sei e Settecento, Donato Creti; tra questi, oltre ad alcuni studi di soggetto sacro e mitologico, sarà presente la notissima scenetta del 1697 nella quale il maestro immortala alcuni maldestri ladri di salumi. Accanto a questa serie si potrà apprezzare altresì un importante disegno di Marcantonio Franceschini, preparatorio per la scena del Martirio di San Bartolomeo affrescata nel 1690 nell’abside della chiesa di San Bartolomeo di Porta Ravegnana a Bologna.
Il Settecento bolognese è rappresentato dall’elegante rococò di Francesco Monti, la cui sofisticata maniera è tratteggiata da tre opere “da cavalletto”, una deliziosa tela con il Giudizio di Paride, ricca di sottigliezze cromatiche, uno squisito rame di soggetto sacro e una freschissima Allegoria ad olio su carta risolta con le sue inconfondibili pennellate sciolte e volanti. Ad impreziosire la “quadreria” emiliana intervengono i lavori di due noti maestri modenesi come Giacomo Zoboli, autore di un garbato dipinto con lo Svenimento di Ester e Antonio Consetti, presente con due disegni qualificati dai tipici tratti brevi e rapidi.
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