Mostra personale
di LUIGI BRINI
Dinamiche parallele
Sede: Galleria Tondinelli
Indirizzo: Via Quattro Fontane, 128/a – 00184 Roma
Tel/fax: 06 4744300 www.galleriatondinelli.it E-mail: info@galleriatondinelli.it
Durata: 18 gennaio- 4 febbraio 2006
Catalogo: testo in catalogo di Bruna Condoleo, edito per i tipi di Barbieri Editore
Organizzazione e ufficio stampa: Floriana Tondinelli
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30
La Galleria Tondinelli presenta dal 18 gennaio al 4 febbraio 2006 la mostra personale dellartista romano Luigi Brini Dinamiche parallele, con un testo in catalogo di Bruna Condoleo, attraverso l’esposizione di venti opere appartenenti allultima produzione pittorica.
«Entro una partitura di raffinate accensioni cromatiche, lartista inserisce immagini fotografiche ritagliate, rielaborate, spesso trasfigurate da interventi diversi, che si immergono nel magma di ardenti coaguli di colore e di frementi gesti pittorici. Il colore è per lui strumento privilegiato di comunicazione emotiva: esso sintreccia e si sovrappone dinamizzando le superfici, modulando accordi tonali e vibranti mélanges di tinte, ritmato da segni incisivi. E un incessante rapporto tra il flusso spontaneo del colore, con le sue evocazioni psichiche, e lintervento dellartista che lo articola e lo regola sino a farne un vigile sistema linguistico. [
.] Nel solco di un originale espressionismo cromatico, ecco riemergere nellarte di Brini il bagaglio iconico e culturale dellOccidente europeo, come sospinto da unincontenibile marea interiore. Visioni dalla Grecia antica, brani di neoclassica perfezione, madonne quattrocentesche e veneri botticelliane, ma anche immagini pubblicitarie o teatrali, aprono varchi nella coscienza del pittore, come sulla tela, frammenti vaganti di incorruttibilità che egli capta nellimmaginario fervido della propria mente. Icone di bellezza, più raramente di ermetico dolore, infrangono il muro dipinto, costruito da Brini, architetto della propria storia interiore, muro su cui stendere il colore, preservando nelle edicole della memoria stille di grazia e deternità. Non è un caso, infatti, che queste figure siano femminili: donne o dee, madri o fanciulle innamorate, tutte rimandano ad una dimensione archetipica. [
.] Figure evocate dallinteriorità, offuscate dalla rilettura continua del tempo, si incastonano come gemme nellintricata tessitura di segno-colore che sembra preservarle dalla inevitabile corruttibilità» (Bruna Condoleo).
Luigi Brini, che nel 2003 ha realizzato negli Stati Uniti limportante personale Twenty selected works presso lo Jacob K. Javits Convention Center di New York, nel 2005 è stato invitato dallAmbasciata del Messico in Italia a realizzare una mostra personale ispirata al Messico presso la Ta Matete di Roma.
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