Caffè Tommaseo
Era il lontano 1830 quando Tommaso Marcato, un padovano, aprì il Caffè più antico di Trieste. Nei suoi locali, decorati dal pittore Gatteri ed adornati con specchiere fatte venire dal Belgio, si riunivano gli uomini che avrebbero lottato per la libertà italiana. Rimane oggi un locale storico, con tavolini in marmo ed arredi dell’epoca, punto d’incontro per intellettuali e scrittori, come Fulvio Tomizza.
Caffè San Marco
L’Antico Caffè San Marco fu punto d’incontro d’intellettuali e scrittori, ma anche luogo dove si realizzavano passaporti falsi per i patrioti antiaustriaci. Nel 1915 i soldati dell’Impero distrussero il locale, frequentato anche da Svevo e Saba. Una volta ricostruito, è diventato meta di ragazzi che si incontrano o si recano lì anche a studiare, e non di rado, si incrocia lo scrittore Claudio Magris.
Caffè degli Specchi
Il Caffè degli Specchi nasce nel 1839, affacciato sulla piazza principale della città, piazza Unità d’Italia. Al suo interno è custodito un tratto di mura del castello Amarina, fatto erigere nel 1370. Il fondatore fu tal Nicolò Privolo, un greco; dalla metà dell’Ottocento poi cambiò molti proprietari e diventò un punto fondamentale per gli irredentisti e la lotta per la conquista per la libertà. Successivamente era diventato la tappa finale della passeggiata in centro, caffè prediletto da Italo Svevo, allora, e dei triestini ancor oggi.
Caffè Tergesteo
Il Caffè Tergesteo nasce nel 1863, proprio di fronte al Teatro Verdi. Nei primi anni del secolo XX si trasferisce all’interno della Galleria, diventando punto d’incontro per affari e piacere.
Ne “La coscienza di Zeno”, Svevo lo cita più volte: “Un giorno al tavolo del Tergesto, l’arrestai quando, discutendo di un affare, stava dando della bestia ad un suo interlocutore…”.
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