La stagione è passata da un pezzo e le acque magari si sono anche un po’ calmate. Di acqua, anzi di olio, sotto i ponti dovrebbe esserne ma forse alcuni di voi ricorderanno la polemica uscita quasi un anno fa a proposito delle olive di Sting. Giusto per citare un esempio a caso vi linko l’articolo di wired ma all’epoca ne parlarono un po’ tutti i giornali e non solo in Italia.
Di cosa stiamo parlando? Ecco, la domanda tornerà tra pochissimo ma i fatti che tanto clamore destarono sono più o meno questi. Sting ha una proprietà in Toscana. Giusto per capirci è in un luogo spettacolare (sì, la villa è quella della foto), è dotata di tutti i comfort che una persona della sua posizione si può permettere naturalmente, piscina, arredi, cantina con vini selezionati… autoprodotti. Già perchè la villetta ha anche un po’ di terra accanto, oltre alle vigne la rockstar ha anche un po’ di olivi.
Siccome le olive son da raccogliere ha pensato di offrire ospitalità ai raccoglitori solo che invece di pagarli ha pensato di farsi pagare e non due spicci, 260 euro.
Ecco i fatti sono più o meno questi e da qui è nata una polemica e torna la domanda di cui sopra: di cosa stiamo parlando? Qual è esattamente il problema? E’ ovvio che un bracciante che viene chiamato a raccogliere le olive deve essere pagato, un bracciante normale in un podere normale. Qui stiamo parlando di tutta un’altra faccenda, a parte il fatto che Sting offriva anche una certa ospitalità e una lezione di trattore e di zappa, è ovvio che non può essere paragonato a un normale agricoltore (a meno che voi non conosciate agricoltori multimilionari con fan sparsi per i cinque continenti).
Io trovo che sia una buona, un’ottima idea. Forse sono rimbambito ma alle sue origini l’idea stessa dell’agriturismo doveva essere qualcosa di simile, si pagava per poter passare qualche giornata in campagna, si riceveva vitto e alloggio e in cambio si offrivano un po’ di soldi e un po’ di lavoro.
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