La provincia di Ancona è una provincia italiana delle Marche di 481.028 abitanti[1] con capoluogo ad Ancona. Affacciata ad est sul mar Adriatico, confina a nord-ovest con la provincia di Pesaro e Urbino, a sud con la provincia di Macerata e a ovest con l’Umbria (provincia di Perugia).
I primi insediamenti risalgono all’età del bronzo e del ferro. Successivamente i piceni e i greci colonizzarono il territorio, mentre i galli senoni si stanziarono a nord dell’Esino. Nel 295 a.C., a seguito della battaglia di Sentino, iniziò la penetrazione romana, che si consolidò con la deduzione della colonia di Sena Gallica (284 a.C.). Nei due secoli seguenti vennero fondate nuove città.
Alla caduta dell’Impero romano d’Occidente il territorio fece parte del regno di Odoacre per poi cadere sotto la dominazione degli Ostrogoti. A seguito della guerra gotica, venne incorporato fra i possessi dell’Impero Romano d’Oriente e fece parte della Pentapoli marittima. Dopo un breve periodo sotto il dominio longobardo, nel 774 d.C. la zona fu donata da Carlo Magno allo Stato della Chiesa.
Con l’istituzione del Sacro Romano Impero fu creata la Marca di Ancona, che comprese quasi tutta l’odierna regione Marche. A partire dall’anno 1000 il territorio iniziò gradualmente a rendersi indipendente, scontrandosi più volte con l’Impero, che tentò di ripetutamente ristabilire il suo effettivo potere. Divenuta provincia dello Stato della Chiesa sotto il pontificato di Innocenzo III, godette di un regime di ampia autonomia, confermato nelle Costituzioni egidiane del 1357, emanate dal cardinale Albornoz. Nel XVI secolo la Marca anconitana perse molte delle proprie libertà civiche e seguì le sorti di altre province dello Stato Pontificio fino alla sua completa incorporazione nel nascente Regno d’Italia (1860).
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