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Provincia di Bari

Provincia di BariLa provincia di Bari è stata una provincia italiana della Puglia. Con una popolazione di 1.261.964 abitanti, è stata la provincia più popolata della regione, la 7ª in Italia e la 3° del Mezzogiorno dopo Napoli e Palermo. Si estendeva su una superficie di 3.825 km² e comprendeva 41 comuni.
Affacciata a nordest sul mare Adriatico, confinava ad ovest con la Basilicata (province di Matera e Potenza), a nord con la provincia di Barletta-Andria-Trani e a sud con la provincia di Taranto e la provincia di Brindisi.
La provincia di Bari derivava i propri simboli ed il proprio territorio dall’antica provincia di Terra di Bari. In ottemperanza alla legge n. 56 del 7 aprile 2014, l’ente ha cessato di esistere a partire dal 1º gennaio 2015, venendo sostituito dall’istituenda Città metropolitana.
La provincia di Bari era situata nella parte centrale della Puglia, nella zona che prima era chiamata Terra di Bari e che comprendeva anche i comuni di Fasano e Cisternino, oggi in provincia di Brindisi. Il territorio è dominato dalle Murge, sistema di rilievi che superano anche i 600 metri di quota.
Il territorio murgiano, nella parte più interna, ospita a Gravina in Puglia il Parco nazionale dell’Alta Murgia, uno dei parchi nazionali di recente istituzione. Solo l’hinterland barese e la fascia costiera sono pianeggianti.
La provincia in campo urbanistico si divide in due zone: il nord-barese e il sud-barese. Il nord barese presenta centri generalmente molto popolati (oltre a Bari che supera i 320.000 abitanti) come Altamura, Bitonto, Corato, Gravina in Puglia e Molfetta. Il sud-barese al contrario si distingue per la mancanza di questi grossi centri: l’unico comune ad attestarsi intorno ai 50 000 abitanti è Monopoli.
Nella parte meridionale della provincia, al confine con quella di Taranto, è situata la valle d’Itria e la zona della Terra dei Trulli tra i comuni di Alberobello, Locorotondo, Cisternino e Martina Franca, famosa per le costruzioni coniche dei trulli.
Nella provincia i fiumi scarseggiano e i laghi sono assenti del tutto. L’acqua però è presente nel sottosuolo a causa della natura estremamente carsica del terreno. Si formano così dei fiumi sotterranei (di cui tutta la Puglia è ricca) che scavano la roccia e creano delle grotte tra cui quelle più importanti e affascinanti di Castellana Grotte e quelle di Putignano.
L’acqua nel sottosuolo porta alla formazione di numerosi pozzi artesiani che soddisfano, seppure parzialmente, il problema dell’assenza in territorio di acqua potabile. Quest’ultima, infatti, arriva nelle case tramite l’acquedotto pugliese, tra i più lunghi d’Europa che viene alimentato con acqua di fiumi lucani come il Sele, e Campani.
Il territorio coltivabile viene sfruttato con le coltivazioni di ulivo e di uva ma anche di ciliegie, di percoche, fioroni e di mandorle. Dalla detta attività agricola si ricava olio di oliva, vino e uva da tavola. Tra tutte le città produttrici di olio d’oliva spicca Bitonto, che produce olio extravergine d’oliva tra i migliori in Italia, Corato conosciuta per la sua qualità di oliva detta Coratina e Giovinazzo. I centri di maggior produzione vitivinicola sono invece Gravina e Ruvo di Puglia, nel nord-barese, e Adelfia, Noicattaro, Rutigliano e Locorotondo, nel sud-barese. Inoltre spicca la coltivazione di fioroni con Giovinazzo maggior esportatrice in Italia.
Importante è anche la produzione di ciliegie. La produzione dell’oro rosso pugliese è diffuso soprattutto nelle campagne di Turi e di Putignano.

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