La provincia di Catanzaro è una provincia italiana della Calabria di 363 979 abitanti, con capoluogo Catanzaro.
Confina a ovest con il mar Tirreno, a nord con la provincia di Cosenza, a nord-est con la provincia di Crotone, a est con il mar Ionio, a sud con la provincia di Reggio Calabria e a sud-ovest con la provincia di Vibo Valentia.
I confini della provincia di Catanzaro ricalcano, in parte, quelli della Calabria Ulteriore Seconda, provincia del Regno delle Due Sicilie che includeva anche i territori delle province di Vibo Valentia e Crotone; mentre i suoi simboli corrispondono alle armi della provincia di Calabria Ultra, istituita in età normanno-sveva.
L’attuale territorio provinciale era in antichità la terra abitata dai Vituli, popolazione che adorava il simulacro del vitello. I greci chiamavano “Italoi” gli abitanti della terra compresa tra gli attuali golfi di Squillace e di Sant’Eufemia in riferimento al loro re Italo che secondo la leggenda era fratello di Dardano progenitore della stirpe troiana. Sotto l’imperatore Augusto il nome Italia, venne esteso a tutta l’attuale Calabria e in seguito a tutta la penisola.
La provincia di Catanzaro deriva dalla provincia di Calabria Ulteriore II (Calabria Ulteriore Seconda), istituita da Ferdinando IV di Napoli con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Provincie dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816. La provincia abbracciava i distretti di Catanzaro (nominata Capoluogo), Cotrone (oggi Crotone), Nicastro (oggi Lamezia Terme) e Monteleone (oggi Vibo Valentia). In questo periodo, cominciarono ad assumere consistenza fra la popolazione ideali progressisti e liberali, soprattutto nella città di Catanzaro, che divenne uno dei più importanti centri della Carboneria nel Regno.
Gli anni che vanno dal 1830 al 1850, furono caratterizzati da diversi moti insurrezionali, soprattutto a Monteleone (Vibo Valentia) e Catanzaro, dove fecero proselitismo anche Luigi Settembrini e Benedetto Musolino, fondatore della Giovine Italia.
Il territorio provinciale rimase intatto fino al 6 marzo 1992, quando venne ridimensionato (circa del 50%) con l’istituzione delle due nuove province di Crotone e Vibo Valentia.
Di seguito le variazioni amministrative della provincia:
- Nel 1863 il comune di Nocera della Pietra della Nave assume il nome di Nocera Terinese.
- Nel 1872 il comune di Feroleto Piano assume il nome di Pianopoli.
- Nel 1935 viene creato il comune di Sant’Eufemia Lamezia da territori appartenenti al comune di Gizzeria.
- Nel 1968 i comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia vengono uniti per costituire la città di Lamezia Terme.
Lo stemma, approvato con regio decreto del 28 marzo 1938, ha la seguente descrizione:
« Inquadrato a croce di Sant’Andrea al primo e al terzo d’oro a quattro pali di rosso, al secondo e al quarto d’argento alla croce di nero potenziata. »
La descrizione del gonfalone, approvato con regio decreto del 14 settembre 1939 è la seguente:
« Drappo di bianco riccamente ornato di ricami d’oro caricato dallo stemma provinciale con l’iscrizione centrato in oro: “Provincia di Catanzaro”. Le parti di metallo e i nastri saranno dorati. L’asta verticale è ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentata lo stemma della provincia e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dei colori menzionati e fregiati d’oro. »
Lo stemma condivide gli stessi elementi presenti su quello della provincia di Reggio Calabria in quanto ambedue le provincie anticamente costituivano la provincia di Calabria Ulteriore successivamente distinta in Calabria Ulteriore Prima e Calabria Ulteriore Seconda.