La provincia di Gorizia venne istituita nel 1927, nell’ambito del riordino delle circoscrizioni provinciali italiane voluta dal regime fascista; il territorio della nuova provincia corrispondeva a quello degli ex circondari di Gorizia (escluso il comune di Chiopris-Viscone) e di Tolmino della provincia del Friuli.
La nuova provincia ebbe una superficie di 2.730 km2 e 209.700 abitanti ed articolata su 128 comuni, ridotti a 42 per effetto di 86 soppressioni avvenute nel 1927-1928. (7 comuni furono ricostituiti nel 1954-1955).
Dopo la vittoria sulla Jugoslavia e la sua parziale occupazione da parte del Regno d’Italia nella primavera del 1941, la provincia di Gorizia non ebbe ampliamenti come invece quella di Zara e quella di Fiume. Divenne però confinante ad est con la nuova provincia di Lubiana, all’interno dell’Italia ingrandita nei suoi confini orientali.
Dal 1943 al 1945 il territorio fu compreso nella Zona d’operazioni del Litorale adriatico (OZAK), un protettorato militare della Germania. In tale periodo si susseguirono le repressioni nazifasciste che portarono la provincia di Gorizia ad essere la prima in Italia per numero di morti nei campi di sterminio nazisti, seguita dalle province di Firenze, Genova e Fiume.
Dal 1945 al 1947 fu divisa in 2 dalla linea Morgan. La zona A ad ovest, amministrata dagli anglo-americani, comprendeva fra l’altro Plezzo, Caporetto, Canale, Cormons, Gradisca, Gorizia e Comeno. La zona B ad est, amministrata dagli jugoslavi comprendeva fra l’altro Tolmino, Santa Lucia d’Isonzo, Idria, Aidussina e Vipacco.
Nel 1947 a seguito del trattato di pace di Parigi fu tracciato il nuovo confine. Dei 2.730 km2 che aveva avuto la provincia dal 1927 in poi, rimasero all’Italia solo circa 215 km2, cioè meno di 1/12, con 9 comuni su 42; i restanti 33 furono ceduti alla Jugoslavia. Per quanto riguarda la provincia di Trieste, fu creato il Territorio libero di Trieste con questa città ed altre località della sua provincia, nonché alcuni paesi già appartenuti alla provincia di Pola, mentre rimase all’Italia il mandamento di Monfalcone (esclusa Duino) e il comune di Grado, circa 245 km2 con 9 comuni, che furono riaggregati alla provincia di Gorizia, com’era stato fino al 1923. La sistemazione interna avvenne con decreto legge nº 1430 del 28 novembre 1947. I territori degli attuali comuni di Duino-Aurisina, Sgonico e Monrupino, già parte della contea e poi provincia di Gorizia e Gradisca fino al 1923, furono inseriti nella zona A del territorio libero di Trieste, ora provincia di Trieste. Tutte le altre località che nel 1923 erano passate dalla provincia di Gorizia e Gradisca a quella di Trieste furono cedute alla Jugoslavia. Nel 1975 con il trattato di Osimo furono attuate alcune lievi rettifiche del confine. In particolare sul monte Sabotino ritornò all’Italia la cresta di cima fra la vetta e i ruderi della chiesa di San Valentino: l’Italia in cambio costruì una strada internazionale per collegare il Collio sloveno a Nova Gorica sulle pendici di quel monte. Nel corso degli anni cinquanta i comuni passarono da 18 iniziali a 25 per via della ricostituzione di 7 (degli 86) comuni soppressi nel 1927-1928.
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