Con i suoi 2 774 km² di superficie la provincia di Macerata è la più estesa delle Marche dal 2009, anno nel quale ci fu il distacco dei sette comuni dell’Alta Valmarecchia dalla provincia di Pesaro e Urbino, che aveva detenuto fino ad allora tale titolo.
La provincia è bagnata a est dal mare Adriatico e confina a ovest con la regione Umbria (provincia di Perugia). Dal 2004 (anno di istituzione della confinante provincia di Fermo) è inoltre l’unica provincia delle Marche a confinare con altre tre della stessa regione: Ancona a nord, Ascoli Piceno a sud ovest e Fermo a sud. La giurisdizione maceratese si estende oltre lo spartiacque appenninico ai territori dell’Alta Valnerina (Vissano): è questo il principale “sconfinamento” delle Marche oltre le proprie frontiere geografiche naturali.
Il territorio è prevalentemente collinare (67,7%), per il resto è montuoso (32,3%). L’Appennino e il Subappennino maceratese sono sede di quattro comunità montane: Alte Valli del Potenza e dell’Esino, Camerino, Monti Azzurri e San Vicino.
La provincia deriva dall’omologa delegazione apostolica dello Stato della Chiesa, che nel 1860 il decreto Minghetti estese annettendole la provincia di Camerino e il comune di Visso. Nel corso degli anni aveva subito numerose modifiche territoriali, in particolare cessioni a favore di Ancona.
Nel 1929 ricevette dalla provincia di Perugia il comune di Visso.
La provincia di Macerata prima dei tempi dell’automobile era attraversata dalle strade storiche che portavano a Roma; alcune di queste sono molto antiche. La più importante era la lauretana, che da Foligno entrava, attraverso il valico di Colfiorito (luogo che un tempo ospitava l’importante città di Plestia), nelle Marche in Serravalle di Chienti e, raggiunta Tolentino lungo la val di Chienti, si dirigeva verso il santuario mariano di Loreto e da lì al porto di Ancona.
Con l’arrivo dei treni il tracciato Roma-Ancona attraverso il Valico di Fossato di Vico-Fabriano-Vall’Esina tolse le ambizioni della provincia di vedere realizzata una arteria ferroviaria che collegasse direttamente con la capitale riparando, attorno al 1885, con una linea che si separa ad Albacina, poco dopo Fabriano direzione Ancona, e arriva a Civitanova Marche in collegamento con l’altra importante Ferrovia Adriatica dopo aver attraversato con forti acclività il capoluogo provinciale Macerata e altre importanti città della provincia come Matelica, San Severino Marche, Tolentino, Corridonia, Montecosaro. Camerino era collegata con questa ferrovia a Castelraimondo con la Ferrovia Castelraimondo-Camerino oggi dismessa e smantellata sostituita con servizio corriera.
In tempi recenti le forti migrazioni verso la costa con la nascita, sempre in questi luoghi, di numerose industrie, ha un po’ isolato l’interno della provincia dove mancano strade veloci. Pertanto la costruzione dell’A 14 è stata compensata in parte dalla superstrada Civitanova Marche-Foligno lungo la val di Chienti che dopo più di 30 anni deve ancora essere completata sebbene attualmente con la promozione della società pubblica Quadrilatero dovrà essere completata entro il 2013. Il resto delle altre vallate è carente di collegamenti stradali veloci e vive ancora con le stesse strade statali storiche.
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