La peculiarità del territorio della provincia di Teramo è caratterizzata dal versante orientale dell’Appennino abruzzese e da vallate che digradano dolcemente fino alla costa adriatica.
Su una superficie complessiva di 1949 km², vive una popolazione di 312.311 abitanti, distribuita in 47 comuni. I più popolosi ed importanti della provincia, oltre al capoluogo Teramo (55 000 abitanti), sono Roseto degli Abruzzi (25 000 abitanti) e Giulianova (24 000 abitanti).
Due dei più importanti rilievi dell’arco appenninico, il Gran Sasso e il massiccio della Laga sovrastano la provincia teramana. Il primo segna il confine occidentale della provincia e culmina col Corno Grande (2912 m). Nello stesso massiccio si trova il ghiacciaio del Calderone. Alle inaccessibili pareti del Gran Sasso si contrappone la diversa morfologia della Laga, all’estremo nord della provincia, regno di boschi, splendide gole e spettacolari cascate.
A est, lungo la costa del mare Adriatico sorgono le cittadine balneari della provincia, note come sette sorelle, caratterizzate da litorali sabbiosi e clima tipicamente mediterraneo, e contraddistinte da una flora di palme, pini ed oleandri.
La maggior parte del territorio teramano è comunque collinare: lungo le valli scorrono diversi fiumi, tra i quali il Vomano.
Tra i popoli antichi più importanti vissuti nell’attuale territorio dell’attuale Provincia di Teramo sono da citare i Piceni, che abitavano anche nelle attuali Marche, e i Pretuzi.
In effetti l’attuale Provincia di Teramo faceva parte del più vasto territorio del Picenum comprendente anche le attuali Marche.
Le circa diecimila tombe individuate nella vasta necropoli di Campovalano (utilizzata nel periodo che va dalla fine del X secolo a.C. al III secolo a.C.), testimoniano la loro presenza dei Piceni in questi luoghi. Secondo numerosi studiosi, il nome del Mare Adriatico deriva dall’antico nome della città di Atri (Hadria, poi Hatria).
Nel 1806, il territorio dell’attuale provincia di Teramo, nell’ambito del riordino amministrativo del territorio del Regno di Napoli decretato dal re Giuseppe Bonaparte, assunse il nome di Abruzzo Ulteriore Primo per distacco dalla Provincia di Abruzzo Ulteriore, oggi Provincia dell’Aquila, che assunse il nome di Abruzzo Ulteriore Secondo. Dal 1806 al 1861 era suddivisa nei distretti di Penne (33 comuni) e Teramo (39 comuni). Nel 1852 venne annesso alla provincia il comune di Ancarano, prima appartenente alla legazione di Ascoli, in territorio pontificio.
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