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Provincia di Vercelli

Provincia di VercelliÈ una delle più antiche provincie italiane, che nel periodo napoleonico ebbe la denominazione di “Dipartimento del Sesia”. Dopo la Restaurazione, nonostante la sua lunga storia e alcuni eventi nei quali la popolazione vercellese si era distinta per il proprio patriottismo (come l’allagamento delle terre di risaia per fermare le truppe austriache dopo la battaglia di Novara) il Decreto Rattazzi (R.D. nº3702 del 23/10/1859) – un atto da molti ritenuto di totale cecità storico-politica e di mancata riconoscenza per il vercellese – assegnò Vercelli alla provincia di Novara.
I vercellesi, abituati ad essere capoluogo e libero Comune sin dai tempi della affiliazione alla Lega Lombarda schierata contro il Barbarossa, reagirono assai male e definirono l’abolizione della provincia un “dispetto democratico”. Si arrivò persino a proporre una sorta di boicottaggio nei confronti dello Stato nel quale si invitavano le Autorità cittadine a rinunciare tutte, dalle massime alle minori, ai loro uffici, che come nessun Vercellese dovrà accettare più, finché non ci sia resa quella giustizia che ci è dovuta. Le proteste (appoggiate soprattutto dal giornale “La Sesia”) andarono avanti per quasi settant’anni, finché il 22 dicembre 1926 al segretario comunale di Vercelli giunse un telegramma da Roma, firmato da Mussolini in persona, che recava:
« Oggi su mia proposta il Consiglio dei ministri ha elevato codesto Comune alla dignità di Capoluogo di provincia. Sono sicuro che col lavoro, colla disciplina e colla fede fascista codesta popolazione si mostrerà sempre meritevole della odierna decisione del Governo fascista »
(Benito Mussolini)
Fu istituita, dunque, con la riforma delle circoscrizioni provinciali disposta da Benito Mussolini nel 1927 come regio decreto N° 1 del 2 gennaio, per scorporo dalla provincia di Novara i circondari di Vercelli, Biella e Varallo.
Vercelli festeggiò questa conquista con cui si separava dalla provincia di Novara, salvo poi accorgersi che Mussolini aveva suddiviso i confini in maniera un po’ superficiale, assegnando alla provincia di Vercelli anche la val d’Ossola.Una dettagliata relazione sull’argomento venne inviata d’urgenza a Roma dove il Ministero dell’Interno nel gennaio 1927 riassegnò l’Ossola alla provincia di Novara.
Nel 1929 la provincia di Vercelli cedette il comune di Campello Monti alla provincia di Novara, oggi frazione di Valstrona nel Verbano-Cusio-Ossola.
Fu invece il Governo Andreotti nel 1992 a dividere i due territori eusebiano e laniero istituendo la provincia di Biella con il distacco del circondario omonimo, portando la provincia di Vercelli ai confini che durano tuttora.
Nello stemma della provincia, che raffigura una spada brandita da una mano a lama in su, capeggiano – su campo blu – le 60 medaglie d’Oro al Valore militare che i cittadini vercellesi conquistarono nelle Guerre di Indipendenza e della Grande Guerra.

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