7 Romani ordinano 4 caffè e 3 amari in Piazza San Marco, a Venezia. Non non è una barzelletta, per fortuna i nostri sono dotati di spalle robuste e non si scompongono più di tanto quando ricevono il conto: 100 euro e 80 centesimi.
Pagano e fanno la cosa più giusta da fare: pubblicano urbi et orbi la foto dello scontrino e la notizia in breve tempo si diffonde, anche grazie ai social network.
Capiamoci bene: l’esercente del bar di Piazza San Marco ha sicuramente dei costi alti da sostenere e, se anche così non fosse, è libero di praticare i prezzi che meglio crede. Tutte le leggi sono state rispettate.
Rispettosa della legge è anche la dichiarazione di Ernesto Pancin, segretario provinciale della Fipe (Federazione dei pubblici esercizi) che riportiamo dal Corriere della Sera: “Sono stufo di questi episodi che attaccano di continuo Venezia e i locali apparentemente da salasso. Mi sembra che siano persone che non sanno girare il mondo. Cosa pretendevano di pagare in un caffè che è il top sia nel servizio che nella qualità, seduti in Piazza San Marco e con l’orchestra che suona per loro? Se ne stia a casa certa gente. Lancio una provocazione: quel caffè per quanto mi riguarda – conclude – sarebbe dovuto costare almeno 20 euro per i costi che hanno le nostre aziende“.
Direi che la sua dichiarazione si commenta da sola, io personalmente seguirò sicuramente il suo consiglio, sono un pezzente che non può permettersi un caffè in quel bar, per evitare equivoci e malintesi e per non far arrabbiare il Pancin ne starò alla larga, mi limiterò a guardarlo da lontano.
Per quello che posso, sempre per il bene di Pancin e dell’esercente, inviterò tutti i miei conoscenti a farlo, sia italiani che stranieri. Dato che sono un pezzente è infatti molto probabile che io sia circondato da straccioni, sia tra i parenti che tra amici, colleghi e conoscenti. Oltre ad essere una questione di “classe” (in senso sociale) è una questione di logica, non conosco nessuno disposto a pagare venti euro per un caffè espresso.
articolo precedente
articolo successivo
2 commenti
allora.
punto uno.
il listino prezzi è ben esposto,
punto due era il 12 o 13 agosto, ricordo benissimo il giorno o comunque la settimana poiche’ pasai fuori dal cotanto discusso ” caffè” …
notai un pianoforte a media coda modello “concerto di fine anno” … e almeno 3 professionisti che orchestravano insieme al pianista .
punto 3 i prezzi sono ben esposti …
scusate allora chi spende 30,000 euro per un orologio o 130,000 euro per un autovettura?
il prodotto ( in questo caso il servizio) lo compra perche’ se lo puo’ permettere … finiamola con sta polemica …
forse perche’ molti di fare i fighi in una delle piazze piu’ celebri del pianeta a molte rimane un sogno .. molto proibito .
state in linea con i tempi!!!
Cordialmente Riccardo
Riccardo nessuno mette in discussione che il caffè abbia agito nel rispetto di leggi e regolamenti infatti, per quel che so io, i 7 turisti hanno pagato e se ne sono andati.
Il caffè è libero di praticare i prezzi che vuole (e ci mancherebbe altro) credo di avere anche io la libertà di raccontare la cosa e non è una polemica. Se entro in un concessionari Ferrari so di dovere avere qualche soldo da parte, sono un pezzente e non ci entro.
Io ed altri pezzenti come me ora sappiamo di non poterci sedere in quel caffè, credo di essere perfettamente in linea con i tempi, no?